Lo scenario non aiuta le imprese
24/10/2019 Autore: Redazione ANRA
Secondo il Barometro Coface continua il rallentamento dell’economia mondiale nonostante l’azione delle banche centrali. Il pessimismo delle imprese fa presagire un 2020 ancora in calo
Il terzo trimestre del 2019 ha visto una serie di eventi a livello globale che hanno influenzato le prospettive delle imprese: la crisi valutaria in Argentina, le manifestazioni a Hong Kong e in Russia, le vicissitudini della Brexit, gli attacchi alle installazioni petrolifere in Arabia Saudita. Aspetti geopolitici che hanno influenzato la fiducia delle imprese sommandosi a un panorama che già vedeva l’intensificazione delle aree di incertezza politica, il calo in volume degli scambi a livello mondiale, la forte volatilità dei prezzi del petrolio, la diminuzione delle vendite di autoveicoli in Europa e Cina.
Prevale il pessimismo nel manifatturiero
Le imprese europee e asiatiche, ma anche le americane sono preoccupate dalla politica protezionista del presidente Trump. Mentre la guerra commerciale tra Usa e Cina sembra orientarsi verso un accordo tra le due grandi potenze mondiali, le azioni del presidente statunitense nel quadro di una campagna per la sua rielezione e di una procedura di impeachment sono difficili da prevedere.
Non contribuiscono a migliorare le prospettive i cambiamenti strutturali in corso nel settore automobilistico, in particolare le normative anti-inquinamento in Europa e i cambiamenti nel mercato cinese. In questo contesto, nelle economie europee si notano due trend differenti: da una parte le criticità della Germania (dipendente dall’industria e dal commercio mondiali) e di Italia e Regno Unito (penalizzate da incertezze politiche interne), dall’altra le economie francese, spagnola e olandese che sembrano più resilienti.
L’incognita del contributo delle banche centrali
Le banche centrali statunitensi, della zona euro e di numerosi paesi emergenti sono consapevoli della situazione e in seguito al forte rallentamento della crescita hanno annunciato misure di politica monetaria espansiva. Gli effetti di queste politiche monetarie, che fissano tassi di interesse nominali negativi, possono stimolare l’economia con una spinta a famiglie e imprese, ma possono anche intaccare la redditività delle banche. Anche se da tali politiche è previsto un complessivo effetto positivo sull’attività, esse non hanno consentito all’inflazione di avvicinarsi all’obiettivo fissato recentemente dai paesi che hanno adottato questo approccio.
Nel complesso, a causa di questa diffusa instabilità politica, Coface prevede un 2020 caratterizzato da un rallentamento economico. A livello settoriale, Coface registra un aumento dei rischi legati al settore automobilistico e a quelli strettamente correlati (es. l’industria chimica tedesca); in sofferenza, a causa delle politiche di protezionismo commerciale, anche il settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione in Corea.