I rischi strategici dell’IA
08/11/2019 Autore: Maria Moro
Uno studio diffuso da BCG evidenzia i crescenti timori dei manager legati alle possibilità di utilizzare soluzioni di intelligenza artificiale. I rischi si nascondono in strategie ed investimenti errati e nell’integrare la cultura dell’AI in azienda
Approcciarsi all’intelligenza artificiale è certamente un’opportunità strategica per le aziende, ma il cambiamento richiesto è tutt’altro che banale, e se non ben progettato può nascondere rischi sostanziali. L’esperienza sui casi di successo mostra che la chiave è nell’integrazione reale delle soluzioni di AI nella strategia e nei processi di core business delle aziende. La delusione per i mancati successi sperati è stata raccolta da uno studio del MIT Sloan Management Review (Mit Smr) con BCG Gamma e BCG Henderson Institute dal titolo "Winning with AI: pioneers combine strategy, organizational behavior, and technology”, da cui emerge in parallelo come le aziende sottovalutano ancora il potere dell'AI.
L’analisi si basa su un sondaggio rivolto a oltre 2.500 dirigenti e corredato da interviste approfondite con esperti del settore. I dati raccolti rivelano che 9 dirigenti su 10 concordano nel ritenere l’intelligenza artificiale come un’opportunità di business per la propria azienda, ma che 7 aziende su 10 hanno registrato un impatto minimo o nullo dall’uso dell’AI, tanto che nel 90% delle aziende che hanno investito nell'AI, meno di 2 su 5 riferiscono di averne ottenuto vantaggi commerciali negli ultimi tre anni. Poco meno della metà (45%) degli esperti intervistati nello studio nel 2019, ha affermato di aver percepito qualche forma di rischio legata all’AI, una percentuale in aumento rispetto al 37% del 2017.
Lo studio sottolinea quanto, per chi si trova alla guida di un’azienda, sia urgente sciogliere alcuni nodi legati all’adozione dell’AI. Mentre alcune aziende hanno chiaramente capito come avere successo, la maggior parte di loro ha ancora difficoltà a generare valore con l’AI. Per rendere stabile un percorso positivo, è necessario individuare un metodo che permetta alle aziende di sfruttare le opportunità offerte dall’AI gestendone i rischi e riducendo al minimo le complessità.
PERCHÉ I CASI DI SUCCESSO
Il rapporto dimostra che le imprese che hanno tratto valore dall’uso dell’AI applicano cinque approcci organizzativi distinti. Un primo approccio vede l’inserimento delle strategie di AI nella business strategy, in particolare l'88% degli intervistati afferma di averla integrata nella strategia digitale complessiva. Si può ottenere un successo anche allineando le iniziative di AI ai processi di trasformazione aziendale più rilevanti, con particolare attenzione all’integrazione dei dati di AI all’interno delle differenti funzioni e alle collaborazioni cross-funzionali. In terzo luogo, è utile affrontare cambiamenti importanti, anche rischiosi, per dare priorità alla crescita dei ricavi rispetto alla riduzione dei costi: solo il 44% di coloro che hanno avuto riduzioni dei costi si aspettano gli stessi risultati nei successivi cinque anni, mentre il 72% degli intervistati che hanno visto la crescita dei ricavi tendono a prevedere che il successo continuerà nello stesso periodo. Un aspetto chiave inoltre riguarda la diffusione e l’utilizzo di forme di AI anche presso gli utenti aziendali, in modo che questi siano i primi a misurare la validità della soluzione.
STRATEGIA E TALENTI
Un ultimo elemento di successo è evitare la "trappola tecnologica" e investire nel talento. Le aziende che hanno riportato valore dall'AI riconoscono che questa non sia solo un'opportunità tecnologica, ma anche un'iniziativa strategica che richiede investimenti in talenti, dati e cambiamenti di processo (da notare, però, che le imprese che hanno sviluppato iniziative di AI sotto la supervisione del Cio hanno quasi il 50% di probabilità in meno di vederci un valore). L’aspetto della formazione e disponibilità di talenti è cruciale: secondo Fabrizio Pessina, Managing Director e Partner di BCG, "le competenze della forza lavoro di domani devono differire notevolmente da quelle di oggi, non solo per il numero relativamente minore di lavoratori che sviluppano soluzioni di AI, ma soprattutto per il numero molto maggiore di lavoratori che in futuro utilizzeranno le soluzioni di AI direttamente o indirettamente". Dalle esperienze emerse dallo studio, il 65% degli intervistati che hanno ottenuto un valore commerciale dall'AI hanno creato team interni invece di affidarsi a fornitori esterni, importando talenti con esperienza nell’intelligenza artificiale per ruoli di leadership tecnica e formando i talenti interni per diffondere l'alfabetizzazione all’AI.