Covid-19: quali rischi per il settore marittimo
10/06/2020 Autore: Maria Moro
La pandemia ha rallentato i trasporti, con disagi e crescenti inconvenienti che possono provocare gravi conseguenze per gli operatori marittimi e per gli assicuratori in assenza di una corretta gestione del rischio
La catena commerciale mondiale si muove prevalentemente via mare, ed ha la Cina come maggiore hub. L’80% del commercio internazionale si muove via mare, con le grandi portacontainer transoceaniche, e risiedono in Cina sette dei dieci principali porti commerciali a livello mondiale. Il Covid-19, che ha colpito per primo il paese asiatico, ha pesato da subito, e sta continuando a pesare, sul trasporto marittimo e non solo quello commerciale, visto che dopo il primo caso della Diamond Princess, isolata in quarantena a Yokohama con 3700 persone a bordo, ha molte navi da crociera è stato negato l’approdo in tutto il mondo, e tante si trovano oggi bloccate con l’equipaggio ancora a bordo.
Il coronavirus sta causando gravi perdite al settore marittimo, e di conseguenza ne risente anche l’industria assicurativa, meno esposta in questo periodo per quanto riguarda i rischi in navigazione ma potenzialmente chiamata in causa per i danni derivanti da un disarmo gestito in modo non adeguato o per la mancanza di regolare manutenzione. Ne parla una nuova pubblicazione di Allianz Global Corporate & Specialty (AGCS), Safety of Maritime Assets - Tugged By A Pandemic, che elenca i rischi che in questo periodo possono interessare le navi rimaste ormeggiate o in disarmo nei porti.
Una nave è considerata inattiva quando viene messa fuori servizio ed è ancorata in un luogo fisso per un lungo periodo di tempo senza intraprendere alcuna attività commerciale. Nel cosiddetto "warm lay-up" (disarmo a caldo), le navi hanno ancora l'equipaggio a bordo e possono essere pronte per tornare a navigare in tempi relativamente brevi. In un “cold lay-up”, invece, viene mantenuto un equipaggio ridotto per compiti specifici come la manutenzione, ma la maggior parte dei sistemi viene resa inattiva. Un lay-up non programmato può comportare un esercizio di rimessa in servizio che può durare mesi ed essere molto costoso. La messa in atto di piani completi che includono valutazioni del rischio per coprire stoccaggio e disarmo è essenziale per garantire la sicurezza della nave durante il fermo macchina e il successivo ritorno in servizio.
Per la preparazione di questo piano, gli armatori sono invitati a seguire le check list ed utilizzare le liste di controllo fornite dalle società di classificazione. Il piano di disarmo dovrebbe presentare un quadro chiaro dei rischi specifici riferite al tipo di nave, al luogo in cui si trova e a esposizioni particolari. In questo senso, ad esempio, è stato segnalato un numero considerevole di grandi navi da crociera temporaneamente in disarmo intorno alla costa orientale degli Stati Uniti, e l'inizio della stagione degli uragani nell'Atlantico settentrionale è una potenziale fonte di rischio. Le aree di intervento del piano dovrebbero comprendere anche la manutenzione dei macchinari principali e delle attrezzature nautiche, le disposizioni antincendio e la disponibilità di rimorchiatori in caso di emergenza.
EQUIPAGGI ED ERRORE UMANO
La pandemia ha determinato anche forti restrizioni nello spostamento delle persone, rendendo difficile il ricambio dell'equipaggio sulle navi e il rimpatrio. In molti casi quindi, gli equipaggi hanno continuato a lavorare a bordo, con turni di servizio più estesi che possono associarsi a condizioni di stress fisico e mentale: la ricerca stima che tra il 75% e il 96% degli incidenti marittimi possano essere provocati da errori umani, e la stanchezza è una delle principali cause.
Un ulteriore tema riguarda i ritardi nelle indagini, ispezioni e manutenzione delle attrezzature di emergenza. Le società di classificazione incontrano difficoltà nell'organizzare i sopralluoghi, il che influisce sulla validità della classificazione stessa e della certificazione regolamentare delle navi. La manutenzione delle apparecchiature critiche su alcune imbarcazioni potrebbe non avvenire nell'intervallo di tempo previsto, poiché i tecnici dell'assistenza non sono in grado di intervenire. La carenza di forza lavoro e le misure di distanziamento sociale nei cantieri navali sta causando ritardi. Si prevede che il numero di ispezioni da parte dello Stato di approdo (Port State Control) potrebbe ridursi a causa delle restrizioni in vigore, e ciò potrebbe causare la mancata rilevazione di pratiche e condizioni non sicure a bordo.