FERMA si muove per la NDBI

12/06/2020 Autore: Maria Moro

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La Federazione invita la Commissione Europea al dialogo al fine di individuare soluzioni assicurative per la Non damage business interruption relativa ad eventi catastrofali, come la pandemia in corso.

La Federazione europea delle associazioni nazionali di risk management (FERMA) ha invitato la Commissione Europea a creare un framework di resilienza a livello di Unione sui rischi catastrofali, per far fronte alla grave carenza di coperture di business interruption senza danni fisici (NDBI). 

NDBI (Non-physical Damage Business Interruption) indica una situazione in cui un'impresa non è in grado di operare normalmente a causa di circostanze al di fuori del proprio controllo (forza maggiore), nonostante non abbia subìto danni fisici. Ad esempio, un’impresa potrebbe essere costretta a sospendere la propria attività perché misure governative temporanee vietano ai dipendenti di recarsi al lavoro. Sebbene non vi siano ragioni fisiche tangibili per la chiusura degli stabilimenti, l’impresa subisce comunque un’interruzione di attività e quindi una perdita finanziaria. A parte i pool nazionali, attualmente la copertura NDBI è molto limitata in Europa.

La lettera alla Commissione Europea è il risultato di un lavoro svolto da una task force FERMA, composta da esperti risk manager delle associazioni nazionali presenti in FERMA. Ne è nato un position paper che definisce la visione di FERMA rispetto ad una partnership pubblico-privato su diversi livelli. 

Attualmente non è disponibile alcuna copertura assicurativa per perdite finanziarie da NDBI in caso di rischi catastrofali, come l'attuale pandemia di Covid-19. Il framework di resilienza avrebbe la flessibilità di rispondere a una serie di eventi catastrofali, come la pandemia e gli attacchi informatici di massa, che possono creare gravi perdite aziendali senza provocare danni fisici.

Il nostro obiettivo è approfondire il dialogo con l'Unione Europea, gli Stati membri e il settore assicurativo per sviluppare soluzioni sia per la gestione delle crisi a breve termine sia per la resilienza delle imprese a lungo termine”, ha dichiarato Dirk Wegener, presidente di FERMA, “I membri della nostra associazione hanno competenza ed esperienza nel campo della business interruption, e vogliamo metterla a disposizione per contribuire alla capacità di ripresa delle attività europee dopo l’emergenza Covid-19”.

IL PROGETTO DI FERMA

Il framework di resilienza proposto da FERMA potrebbe agire su quattro livelli:
• risk management a livello aziendale: anticipazione, prevenzione, identificazione e mitigazione dei rischi;
• trasferimento del rischio nei mercati assicurativi e riassicurativi privati, sviluppando una copertura rafforzata per NDBI;
• garanzie di un pool degli Stati nazionali della UE;
• supporto dell'Unione Europea e coordinamento tra i governi nazionali.

"Questo approccio olistico sostenuto dal settore assicurativo, dai governi nazionali e dalle istituzioni della UE garantirebbe che il framework di resilienza possa avere la capacità di beneficiare tutte le imprese, dalle piccole e medie che affrontano problemi di liquidità immediata, alle più grandi società multinazionali interessate alle supply chain e ai problemi di interruzione del commercio", afferma Wegener.

Per FERMA è importante la partecipazione del settore ri-assicurativo. L'assicurazione potrebbe fornire parametri chiari per valutazioni risk-based relative ai contributi delle imprese al meccanismo di finanziamento del framework. A sua volta, ciò rappresenterebbe per le imprese un incentivo all’applicazione di metodologie di gestione del rischio, come l’Erm, in quanto verrebbero valutate in base alla maturità del loro sistema di RM.
"Un framework di resilienza supporterebbe lo sviluppo di coperture NDBI per offrire alle imprese europee la sicurezza finanziaria necessaria a mantenere la flessibilità di fronte a eventi catastrofali e incentivi per l’implementazione di metodologie di gestione del rischio", conclude Wegener.


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