Dalla pandemia esce un nuovo consumatore

01/07/2020 Autore: Maria Moro

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Uno studio di Bain&Company in cinque paesi europei rileva una difficile ripartenza dal punto di vista della socialità, con un perseverare del lavoro da casa e una crescita di interesse per le attività online, incluso l’acquisto.

Il lockdown lascerà il segno per alcuni mesi sulle abitudini e i comportamenti delle persone, anche nell’approccio al consumo, al lavoro e nelle relazioni sociali.
È quanto viene descritto in uno studio condotto da Bain & Company in 5 paesi europei (Italia, Francia, Germania Regno Unito e Svezia), che ha analizzato l’impatto della crisi Covid-19 sul sentiment dei consumatori e sulle loro abitudini di acquisto, per prevedere quali saranno i cambiamenti nella fase di “nuova normalità” appena iniziata.
La pandemia ha generato elevati livelli di ansia e di preoccupazione tra i consumatori, molti dei quali la vedono come un punto di non ritorno: il 30% degli intervistati italiani ha dichiarato che non si aspetta che la vita post-Covid possa essere uguale a prima, e soltanto il 15% ritiene che si potrà tornare a una sorta di “nuova normalità” ma – per il 60% - non prima di almeno 7 mesi.
Dalla ricerca esce un consumatore ancora riluttante a tornare alle attività normali che richiedano una vicinanza sociale e preoccupato per il futuro: per questo sembrano consolidarsi le abitudini acquisite restando a casa, come lo smart working e lo shopping online, tanto che il 10-15% degli intervistati si dichiara disponibile ad investire sulla propria abitazione per renderla più adatta a trascorrervi del tempo e più comoda. Per quanto riguarda il lavoro, la modalità a distanza è stata vissuta come una maggiore disponibilità di tempo libero, soprattutto tra le persone che dispongono di livelli di reddito più elevati.

Cambiano i comportamenti di acquisto
Secondo i dati dello studio, è aumentato il ricorso allo shopping online (soprattutto in Italia e Regno Unito) e si è allargata la base degli utilizzatori, con il profilo dell’acquirente medio che si è spostato verso un’età più avanzata e un reddito minore rispetto a prima del periodo di chiusura sociale. Tra i nuovi adepti dell’acquisto online, l’80% afferma di aver avuto un’esperienza soddisfacente – non solo per ragioni economiche – mentre il 40% è intenzionato a continuare ad usufruirne.
L’utilizzo maggiore delle tecnologie ci accompagnerà ancora anche nella consultazione di informazioni sui media online (social, piattaforme di comunicazione, contenuti), in cui l’Italia appare più avanti rispetto agli altri paesi sede dell’analisi.
Sul tema della sicurezza finanziaria i cittadini italiani appaiono più preoccupati rispetto a quelli degli altri paesi (60% contro il 40%) e più pessimisti rispetto alle risposte del Governo per contrastare una possibile lunga fase di recessione. Di fronte a questa incertezza, il 60% dei consumatori italiani afferma di aver sospeso la maggior parte degli acquisti rispetto al 30-40% degli altri Paesi europei. Rientra in questa attesa di un periodo difficile la scelta del 30% degli italiani intervistati di acquistare più spesso nei discount, il 10% in più rispetto agli altri paesi.