Safety & Shipping Review 2020

27/07/2020 Autore: Maria Moro

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L’incertezza geopolitica e le conseguenze economiche del Covid-19 sono i primi rischi anche per il settore marittimo. Le perdite di navi sono in calo, ma si teme una riduzione della sicurezza a causa dei tagli.

Le conseguenze economiche del Covid-19 hanno colpito il settore della navigazione in un momento in cui l’attenzione e gli sforzi strategici ed economici erano rivolti alla riduzione delle emissioni e agli aspetti recessivi e geopolitici. Gli impatti sono ancora in fase di valutazione, ma i principali timori vanno verso la sicurezza dei trasporti e uno scenario di commercio globale che risentirà della pandemia dal punto di vista sanitario ed economico.
Secondo il Safety & Shipping Review 2020 di Allianz Global Corporate & Specialty SE (AGCS), le grandi perdite nel trasporto marittimo nel 2019 sono calcolate in 41 grandi navi, un numero che segna un -20% rispetto all'anno precedente. Allargando l’analisi agli ultimi dieci anni, si registra un calo di circa il -70%, risultato frutto degli sforzi sostenuti nella regolamentazione, nella formazione e nel progresso tecnologico. 

Le sfide del Coronavirus

Nonostante i disagi nei porti e i continui cambiamenti di equipaggio, il settore marittimo ha continuato ad operare anche durante la pandemia, anche se la riduzione delle partenze dovuta alle restrizioni del coronavirus potrebbe comportare l’aumento di alcuni rischi. AGCS ne identifica alcuni come principali:
- l’impossibilità di cambiare l'equipaggio può influire sullo stato di salute dei marittimi, rendendo più probabile l'errore umano a bordo;
- l'interruzione di servizi e manutenzione essenziale può aumentare il rischio di danni ai macchinari, già una delle cause principali di richieste di risarcimento;
- la riduzione o il ritardo dei controlli stabiliti dalla legge e delle ispezioni nei porti potrebbero portare all’aumento di pratiche scorrette e all’utilizzo di attrezzature difettose;
- l’eccessiva pressione cui sono poste le supply chain possono far aumentare il numero di danni al carico e i ritardi nelle consegne;
- la capacità di rispondere rapidamente a un'emergenza potrebbe venir meno, con conseguenze gravi per quegli incidenti che dipendono dal supporto esterno;
- il numero crescente di navi da crociera e petroliere in disarmo in tutto il mondo ha come conseguenza un aumento dei costi dovuti ai potenziali problemi relativi a condizioni meteorologiche estreme, alla pirateria o ai rischi politici.
AGCS osserva che in caso di crisi nel settore le prime aree a rischio taglio sono i budget per l'equipaggio e per la manutenzione, con potenziali impatti negativi sulla sicurezza delle operazioni.

Cina Meridionale la regione più a rischio

Il commercio particolarmente sviluppato, le rotte di navigazione trafficate, l’età avanzata delle flotte, l'esposizione ai tifoni e i problemi di sicurezza su alcune rotte nazionali dei traghetti sono le ragioni principali che fanno del mare della Cina meridionale (Indocina, Indonesia e Filippine) il luogo in cui si sono registrate le maggiori perdite (12 su 41 totali). Al secondo e terzo posto si collocano il Golfo del Messico (4) e la costa dell'Africa Occidentale (3).
Nel 2019 le navi da carico hanno rappresentato più di un terzo delle navi perse (15). Rispetto alle cause, in 31 casi si è trattato di naufragio (affondamento/sommersione), in 1 caso su 5 di maltempo. Il report segnala in particolare l’esposizione al rischio delle navi per il trasporto di automobili e alle navi roll-on/roll-off (ro-ro). Le perdite totali che coinvolgono le ro-ro sono in aumento rispetto all'anno precedente, così come gli incidenti di minor entità (+20%), un trend confermato anche nel 2020: la maggiore esposizione al rischio riguarda l’incendio e la stabilità. 

In aumento gli incidenti marittimi di minor entità

Mentre le perdite totali continuano a diminuire, il numero di incidenti marittimi segnalati (2.815) è aumentato del 5% su base annua. Un incremento dovuto soprattutto ai danni ai macchinari, che hanno causato oltre un incidente su tre (1.044). Nel 2019 l’area maggiormente interessata è stata quella delle Isole Britanniche, del Mare del Nord, del Canale della Manica e del Golfo di Biscaglia (605), che ha tolto il poco lusinghiero primato al Mediterraneo orientale.
Nell'ultimo anno sono stati segnalati quasi 200 incendi, in aumento del 13%, che hanno portato a cinque perdite totali solo nel 2019. Il carico dichiarato in modo errato è una delle cause primarie di incendio: le sostanze chimiche e le batterie vengono sempre più spesso spedite nei container e rappresentano un grave rischio di incendio se sono dichiarate erroneamente o stivate in modo errato. Adottare misure per affrontare questo problema diventa fondamentale, anche perché l'aumento delle navi e l'aumento della gamma di merci trasportate porterà ad un peggioramento della situazione. 

Tensioni geopolitiche e rischio cyber temi chiave della sicurezza delle spedizioni

L'aumento del rischio politico e dei disordini a livello globale hanno implicazioni per il trasporto marittimo, in particolare sulla capacità di garantire la sicurezza degli equipaggi e l'accesso sicuro ai porti; ne sono un esempio gli eventi nel Golfo dell'Oman e nel Mar Cinese. La pirateria rimane una delle minacce più preoccupanti, specialmente nel Golfo di Guinea che riemerge come hotspot globale, in America Latina, dove sono aumentate le rapine a mano armata, e nello Stretto di Singapore.
Emerge tra gli armatori anche il timore crescente di attacchi cyber, in particolare per due principali segnali: sulle navi è stato registrato un numero crescente di attacchi di spoofing GPS, in particolare in Medio Oriente e in Cina, e si segnala un aumento del 400% dei tentativi di attacco cyber nel settore marittimo dopo l'epidemia del coronavirus.
Altri due temi sottolineati nel documento di AGCS riguardano le politiche per a riduzione delle emissioni e l’utilizzo delle tecnologie per la prevenzione dei danni:
- la de-carbonizzazione avrà anche implicazioni normative, operative e reputazionali. L'obiettivo di dimezzare le emissioni di CO2 entro il 2050 porterà il settore a cambiare radicalmente i carburanti, la tecnologia dei motori e persino la progettazione delle navi. Tuttavia, la conformità con le ultime novità legislative non è semplice e i problemi iniziali potrebbero portare a un'impennata delle richieste di risarcimento per danni ai macchinari.
- la tecnologia navale può essere importante nel campo della sicurezza e, quindi, dei risarcimenti, ed è sempre più utilizzata per combattere alcuni dei rischi evidenziati nel rapporto. Un maggiore utilizzo di sistemi di controllo industriali per il monitoraggio e la manutenzione dei motori potrebbe ridurre in modo significativo i danni ai macchinari e gli incidenti dovuti ai guasti, una delle maggiori cause di richieste di risarcimento.