Video presentazione 2° ricerca sullo Smart Working (ANRA e Aon)

11/11/2020

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Nei mesi di lock down aziende e professionisti hanno sperimentato modalità lavorative frutto di un’imposizione d’urgenza, spesso improvvisate, da più voci impropriamente definite Smart Working ma più correttamente riconducibili all’ambito del Remote Working. A conferma di ciò, l’indagine condotta ad inizio maggio da ANRA e Aon rilevava come problematiche più diffuse quelle relative alla pianificazione, gestione e controllo delle attività, allo stato d’animo dei lavoratori, al senso di solitudine e alla mancanza di strumentazione idonea. Problemi che avrebbero sicuramente pesato meno senza tutte le limitazioni imposte dal lock down, o con più tempo per organizzare la transizione. 

Con la graduale riapertura delle attività, nella cosiddetta fase 2, la situazione si è andata normalizzando, pur con il permanere di una serie di misure precauzionali, e ha dato ad aziende e professionisti un’occasione per riflettere su come trasformare un esperimento emergenziale in un incubatore per una maggiore sostenibilità del lavoro. Come si sono mosse le imprese e i lavoratori? Sono diverse le problematiche, nel nuovo scenario? Quali prospettive ha lo Smart Working nel contesto professionale e sociale?

I risultati della seconda indagine sono stati presentati mercoledì 11 novembre. Nel panel: Paolo Rubini - Presidente Onorario ANRA, Gabriella Fraire - Consigliera ANRA e Insurance Manager Prysmian Group, Chiara Zaccariotto - Office Manager ANRA, Erica Nagel - Chief Marketing & Communication Officer Aon, Giancarlo Baglioni - Chief Operating Officer Aon Italia e Donato Parma - HR Director Aon. Introduzione di Enrico Vanin - AD Aon e Alessandro De Felice - Presidente ANRA.

La ricerca completa è disponibile qui. 

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