Covid: class action contro il governo austriaco
04/12/2020 Autore: redazione ANRA
Una settimana bianca a origine del contagio: ora un'associazione consumatori richiede i danni per centinaia di persone
È di questi giorni il dibattito sull’apertura degli impianti sciistici per le vacanze natalizie, con la posizione italiana che auspica un accordo tra paesi alpini sui parametri per le limitazioni, così da contenere i danni per la stagione turistica.
Fa riflettere, e amplia la questione in tema di rischio, quanto evidenziato da Commercial Risk Europe, che riferisce l’avvio di cause civili e di una possibile class action contro le autorità austriache per un cluster di contagi da Covid-19 nella località sciistica di Ischgl, in Tirolo nel marzo scorso.
Erano le prime settimane in cui la pandemia manifestava in Europa i propri pesanti effetti e non erano ancora attive le limitazioni negli spostamenti tra paesi, così che molti turisti, arrivati da almeno 45 nazioni, si erano recati nella località tirolese. Il primo caso ufficiale di Covid-19 a Ischgl è stato rilevato il 7 marzo, ma solo dal 13 è stata avviata l’evacuazione di tutti i turisti, senza mettere in atto misure di quarantena.
L’associazione austriaca per i diritti dei consumatori Verbrauchschutz Verein (VSV) si è fatta carico di raccogliere le istanze delle famiglie delle 30 persone decedute per il virus il cui contagio è stato fatto risalire alla vacanza in Tirolo, e di altri turisti.
La VSV ha fatto sapere che oltre 6.000 persone – in maggioranza provenienti da Germania, Austria, Regno Unito e Usa - si sono iscritte a possibili azioni legali collettive, e che potrebbero essere richiesti fino a 100.000 euro a persona di risarcimento.