PMI italiane e sostenibilità

13/01/2021 Autore: Redazione ANRA

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I temi ESG, in particolare quelli ambientali, sono conosciuti dalle Pmi che li considerano come una delle chiavi per uscire dalla crisi. Chiedono però di poter avere una guida che le informi sui percorsi da intraprendere e sulla scelta degli investimenti.

Le PMI attribuiscono una grande rilevanza ai temi di sostenibilità, soprattutto per la gestione dell’attuale crisi economica. Il ricorso a strumenti di finanza sostenibile presenta ampi margini di progressione, legati principalmente alla necessità di potenziare la promozione dei prodotti disponibili sul mercato e di focalizzare l’informazione sui vantaggi concreti, anche in termini economici, delle politiche di sostenibilità. Questo atteggiamento di apertura è emerso dalla ricerca “PMI italiane e sostenibilità”, realizzata dal Forum per la Finanza Sostenibile in collaborazione con BVA Doxa (e con il sostegno di Iccrea Banca e Intesa Sanpaolo), che ha coinvolto 477 imprese italiane sui temi della sostenibilità e dei prodotti d’investimento sostenibile.

Focus su strategie di marketing e di prodotto

Più dell’80% delle PMI intervistate considera la sostenibilità come un elemento importante nelle scelte strategiche e d’investimento; più di metà del campione ha in programma di integrare considerazioni sui temi ESG nella strategia complessiva dell’impresa. La dimensione ambientale è quella più conosciuta, apprezzata e codificata. Un’azienda su tre ritiene che integrare la sostenibilità tra i criteri che guidano le scelte strategiche contribuirà a uscire più rapidamente dalla crisi economica derivata dalla pandemia; il dato raggiunge il 39% tra le aziende con almeno 50 dipendenti. Nel nuovo contesto socioeconomico, il 37% prevede un aumento dell’attenzione sulle tematiche ambientali, sociali e di governance. L’opinione è che i maggiori benefici derivanti dal perseguire iniziative di sostenibilità siano legati a strategie di marketing e di prodotto (nel 73% delle PMI intervistate), e al miglioramento della reputazione e dell’attrattività dell’azienda (nel 52% dei casi). Per quanto riguarda, al contrario, le difficoltà del lavorare in chiave sostenibile, la prima è rappresentata dai costi più elevati (52% del campione), seguita dalle difficoltà burocratiche (50%).

Attesa collaborazione dagli enti finanziari 

La maggior parte delle PMI considera la sostenibilità un elemento importante nelle attività finanziarie e creditizie. Infatti, l’80% ritiene che gli operatori finanziari dovrebbero affiancare gli indicatori ESG a quelli tradizionali per valutare adeguatamente il merito creditizio; per il 33% i progetti sostenibili dovrebbero beneficiare di condizioni di finanziamento migliori. Il 70% dichiara di raccogliere dati ESG a  uso interno, per gli stakeholder oppure da rendere disponibili al pubblico. 

Ampio spazio di crescita per quanto riguarda l'area Investimento Sostenibile e Responsabile (SRI): solo un’azienda su tre ha preso in considerazione i prodotti di finanza sostenibile e meno del 30% ha adottato strumenti come i rating di sostenibilità o ha redatto una Dichiarazione Non Finanziaria. La ragione principale consiste nel fatto che promozione e comunicazione sono ancora limitate: al 70% delle aziende intervistate non è mai stato proposto di valutare forme di finanziamento per progetti sostenibili. Su questi temi le banche emergono come il principale punto di riferimento: la maggior parte delle PMI attribuisce loro una funzione importante, sia nella scelta degli strumenti finanziari (41% del campione), sia nella promozione dei prodotti SRI (per il 35%). 


Documenti

PMI-italiane-e-sostenibilita-WEB.pdf

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