Nel 2020 cresce il venture capital
31/03/2021 Autore: M.M.
Le operazioni di finanziamento verso le start-up e scale-up italiane ha segnato lo scorso anno un aumento del 55%, anche se con un calo del numero complessivo di round. Maggiormente interessati i settori in crescita durante la pandemia. I dati dell'EY Venture Capital Barometer 2020.
Il 2020 si è dimostrato un anno di rilancio per gli investimenti di Venture Capital, caratterizzato da un cambio di passo negli investimenti che avvicinano un po’ di più l’Italia ai paesi europei più attivi su questo fronte. L’anno della pandemia ha mostrato per alcuni delle opportunità di investimento che sono state colte con un numero minore di operazioni ma più consistenti in termini di valore, esito probabilmente di considerazioni basate sull’opportunità di investire in start-up promettenti rispetto ai cambiamenti economici e sociali indotti dalla pandemia. A questo risponderebbe il fatto che i settori che nel 2020 hanno raccolto il prevalente interesse degli investitori sono il Fintech, (173,4 milioni di euro raccolti da 15 start-up e scale-up italiane), l’Health e LifeScience (101,8 milioni), Food and Beverage (66,1 milioni), Software & Digital services (58,9 milioni) e Transportation and Delivery (43,4 milioni), settori che insieme superano il 78% dei capitali investiti dal venture capital in Italia lo scorso anno.
I dati emergono dall’EY Venture Capital Barometer 2020, l’analisi di EY, realizzata in collaborazione con VC Hub Italia, che ha analizzato le operazioni di investimento azionario da parte di fondi di venture capital in aziende italiane innovative in fase di costituzione o durante i primi anni di attività.
I risultati dello scorso anno vedono un totale di 569 milioni di euro di finanziamenti complessivi di venture capital a start-up o scale-up, il dato migliore degli ultimi 5 anni e in crescita del 55% rispetto al 2019, dopo che dal 2016 il tasso medio annuale di crescita è stato del 25%; la somma è stata indirizzata però ad un numero minore di deal (111 nel 2020 contro i 175 del 2019, -37%), indice di un aumento del valore medio degli investimenti che è passato dai 2,1 milioni del 2019 ai 5,1 del 2020: secondo EY questa aggregazione di capitali verso un numero minore di impresa va verso una riduzione della distanza rispetto ad altre economie Europee più attive nel settore.
Si accorcia la distanza dall’Europa
L’EY Venture Capital Barometer ha messo in luce l’aumento del valore medio degli investimenti in venture capital lungo tutte le fasi di vita delle start-up e scale-up prese in esame. Rispetto all’anno precedente, infatti, nel 2020 il numero delle operazioni con una raccolta di capitale superiore ai 10 milioni di euro è raddoppiato, passando dalle 7 operazioni registrate nel 2019 (di cui 4 superiori a 20 milioni di euro) alle 14 del 2020 (di cui 6 superiori a 20milioni di euro). Un altro elemento che caratterizza questo cambio di passo è la forte riduzione del numero di round relativi alle fasi pre-seed, seed ed early VC, che nel 2020 hanno registrato una contrazione superiore al 100% rispetto al 2019. Sebbene la distanza con i principali Paesi europei sia ancora elevata, il venture capital italiano sta lentamente riducendo quel gap che lo aveva contraddistinto negli anni passati.
A proposito del gap tra realtà italiana ed europea, nella nota diffusa da EY Marco Daviddi, Mediterranean Leader dell’area Strategy and Transactions, afferma la validità dei recenti interventi e strumenti messi a punto a supporto dell’ecosistema di innovazione in Italia che “iniziano a mostrare i propri frutti, non tanto da un punto di vista di volumi investiti, quanto nel creare un’efficace infrastruttura materiale e immateriale a supporto della creazione di un’impresa innovativa, una precondizione per poter essere competitivi anche verso i capitali”.
Verso Satispay il round più importante
Le principali operazioni del 2020 in termini di venture capital hanno interessato Satispay (93 milioni raccolti da investitori internazionali quali Square, Tencent e Lgt Lightstone, oltre all’italiana Tim Ventures), Aidexa (su cui Generali Gruppo, Banca IFIS e Banca Sella hanno investito 45milioni di euro), Cortilia (34 milioni raccolti lo scorso dicembre da P101 Ventures, Primomiglio SGR, FiveSeasonsVentures, Red Circle Investment e Indaco SGR), Enthera Pharmaceuticals (protagonista di un round serie Ada 28 milioni con AbbVie, Sofinnova Ventures e Indaco SGR) e Milkman (25 milioni da 360 Capital Partners, VertisSGR, P101 e Poste Italiane).