Italiani pessimisti riguardo al futuro
07/05/2021 Autore: redazione ANRA
Dal punto di vista economico, gli italiani sembrano essere stati colpiti più duramente dalla pandemia rispetto ad altre popolazioni europee. I timori per il lavoro e il futuro rallentano l’ottimismo e il ricorso al credito.
A più di un anno dall’inizio della pandemia gli italiani sono più preoccupati e più pessimisti, rispetto al 2019 e alla media europea. Aumentano la paura di perdere il lavoro e dell’ospedalizzazione, cresce il desiderio di maggior protezione verso la famiglia e la sfera economica. In generale, la pandemia ha ridotto le entrate economiche di tanti italiani, costringendoli a rimandare o annullare i progetti più onerosi.
Sono alcune delle informazioni che emergono dalla ricerca internazionale sulle preoccupazioni, le aspettative e le esigenze delle persone realizzata da BNP Paribas Cardif, in collaborazione con Ipsos, coinvolgendo un campione di 21.000 persone, in 21 paesi e 3 continenti (Europa, America Latina e Asia)
Per quanto riguarda i cittadini italiani, salute e lavoro sono gli ambiti più toccati, anche rispetto alla media europea. In cima c’è il timore di una riduzione delle entrate (75%; +2 punti percentuali sul 2019; contro il 70% europeo). Seguono la paura di una malattia grave (71%; +1 p.p. sul 2019) e della perdita della propria indipendenza (68%; -2 p.p.; 60% in Europa). Con il Covid-19 sono aumentati di ben 4 punti percentuali rispetto al 2019 sia il timore di perdere il lavoro (65%, contro il 58% in Europa), sia quello dell’ospedalizzazione (65%). Ma c’è di più: se nel 2019 la paura di un disastro naturale, proprio come una pandemia, colpiva il 49% della popolazione, ora la percentuale sale al 56%.
Gli italiani hanno perso più della media europea
Il 64% degli intervistati ha subìto o pensa che subirà una riduzione delle entrate: una percentuale ben superiore rispetto alla media europea (58%) e a paesi come Germania (45%) e Francia (48%). A determinarla è per il 35% degli intervistati una temporanea riduzione del salario, per il 24% l’abbassamento delle ore di lavoro e per il 21% la perdita del lavoro.
Proprio a causa dell’emergenza, inoltre, più della metà degli italiani (il 56%, contro il 53% a livello europeo e il 33% in Germania) ha dovuto o dovrà posticipare o rinunciare del tutto a un acquisto importante. Solo il 16%, invece, ha avuto o si aspetta di avere difficoltà nel saldare le bollette: un dato che sorprende se confrontato con la media europea (20%).
Ma quanto ci vorrà per ripristinare il tasso di disoccupazione ai livelli pre-Covid? Su questo gli italiani sono più pessimisti rispetto agli altri europei. Solo per il 3% (il 7% in Europa) bisognerà attendere fine anno, mentre il 59% (contro il 48% europeo, il 45% in Germania) crede che ci vorranno 3 anni o più.
Ricorrere al credito solo per salute e famiglia
La crisi ha avuto un forte impatto anche sulla propensione a ricorrere al credito. Il nuovo contesto reindirizza i progetti verso la salute o la preparazione del futuro. Gli italiani sono propensi a ricorrere al credito per accedere a cure mediche (54% +2 p.p.) molto più che in altri paesi europei (35%) e per finanziare gli studi dei figli (47%; +5 p.p., contro il 34% europeo) mentre diminuisce la percentuale degli italiani che vogliono accedere a un prestito/mutuo per l’acquisto di una proprietà (56%; -15 p.p. sul 2019), di un’automobile (51%; -6 p.p.), per effettuare ristrutturazioni (48%; -8 p.p.) e per avviare un nuovo business (39%; -14 p.p.).
Questa diminuzione è dovuta soprattutto alla paura di non poter ripagare un prestito/mutuo a causa di perdita del lavoro (59%; il 50% in Germania e Francia), malattia grave (53%) e inabilità al lavoro (51%). Rispetto alla soluzione rappresentata dalle polizze di assicurazione del credito, il 69% degli italiani conosce questa soluzione (+10; p.p. sul 2019; il 65% in Germania), con il 16% (+2 p.p.) che ne ha già attivato una. Gli intervistati hanno un’opinione positiva di questo tipo di prodotto, e lo vedono come un modo intelligente per proteggere il proprio patrimonio (77%; +3 p.p.), i propri cari (76%; +3 p.p.) e per “dormire sonni tranquilli” (74% +2 p.p.).