Consumi ancora in crisi

16/06/2021 Autore: redazione ANRA

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Il confronto del mese di aprile 2021 con lo stesso dell’ultimo anno pre-Covid mostra perdite pesantissime, negative anche rispetto al 2020. Sono le conseguenze delle limitazioni agli spostamenti e delle chiusure dei centri commerciali che hanno caratterizzato tutto il primo quadrimestre dell’anno

Ancora non migliorano i consumi in Italia, penalizzati ad aprile dall’incertezza dei colori assegnati alle regioni e dalle aperture a singhiozzo. Il saldo su aprile 2019 segna ancora pesanti negatività, con un -62,8% complessivo. 

L’atteso recupero non c’è stato e a farne le spese maggiori è nuovamente la ristorazione con -74,4%, seguita da abbigliamento e accessori –63,3%, che ha visto annullare per il secondo anno la collezione primavera-estate, e il non food -35,2%.
Anche l’indicatore dei consumi sul totale mercato dell’anno mobile 2021 vs 2019 è fortemente negativo con una flessione di -56,5%, con la ristorazione a -67,8%, abbigliamento e accessori a -57,8%, il non food a -28,2%.

I dati sono forniti dall’Osservatorio permanente Confimprese-EY sui consumi di mercato, che ha analizzato i dati di aprile 2021 sullo stesso mese 2019 e registra il benchmark sull’anno pre-Covid a parità di andamento consumi.

Tra i canali di vendita, il mese di aprile registra l’ulteriore criticità del travel (–74,7% su aprile 2019); i centri commerciali evidenziano una flessione pari a -69,2% e gli outlet a -65,6%. Le misure restrittive, che da oltre sei mesi impongono la chiusura dei negozi nei festivi e prefestivi, hanno peggiorato la crisi dei 1300 centri commerciali (meno 56 miliardi il loro fatturato annuo). Sempre in calo anche le high street (-55,3%) penalizzate da una serie di restrizioni agli spostamenti nei centri città che vanno dall’imposizione del lavoro da remoto, alle chiusure anticipate di ristoranti e bar, fino al blocco dei flussi turistici.

L’analisi del mese di aprile su aprile 2019 rivela una situazione ancora molto volatile e lontana da una ripresa significativa delle attività commerciali e dei consumi. Il progressivo annuo 2021 registra un -21,7% rispetto al 2020: lo scorso anno aveva già registrato nei primi quattro mesi un calo del 44,4% rispetto al 2019, ma va detto che a differenza del 2021 gennaio e febbraio erano stati mesi di attività normale.

A livello di analisi regionale, nel confronto tra 2021 e 2019 sono le regioni del Sud a mostrare le perdite maggiori (il trend più negativo si registra in Sardegna, -79,4%) mentre la migliore è il Trentino Alto Adige (“solo” -51,1%). Guardando alle città, nel confronto aprile 2021 contro aprile 2019 la peggiore è Palermo (-81,1%), seguita dalle città a prevalente vocazione turistica quali sono Firenze (-75,5%) e Venezia (-75,4%) e poi da Genova (-68%), Bologna (-65,2%), Roma (-58,6%), Milano (-56,7%), Torino (-55,3%) e Napoli (-55,1%).