Cat Nat tra obblighi e trasparenza
13/09/2024 Autore: Maria Moro
L’evento organizzato da ANRA e Assolombarda ha contribuito a fare il punto sulle implicazioni della norma inserita nella Legge di Bilancio 213/23 di cui ancora si attendono i decreti attuativi. Tutte le parti interessate invitano a rendere strutturale il confronto sui temi del rischio per le imprese, occasione per rafforzare la consapevolezza delle aziende e accrescere la prevenzione
Sembra imminente l’uscita dell’atteso decreto interministeriale da parte del ministero dell'Economia e delle Finanze (Mef) e del ministero delle Imprese e del made in Italy (Mimit) che fornirà i termini dell'obbligo di copertura assicurativa per le imprese contro le catastrofi naturali, novità normativa importante contenuta nella legge di Bilancio 213/2024. Appena pochi giorni fa sono uscite alcune anticipazioni su Sole 24 Ore e Ansa a riguardo degli eventi calamitosi e catastrofali interessati, dei limiti di capacità di assunzione del rischio da parte delle compagnie e delle modalità di determinazione e adeguamento periodico dei premi.
A pochi mesi da fine anno, termine ultimo per ottemperare all’obbligo, le imprese e il settore assicurativo si trovano ancora con molte incognite da chiarire. Ma la situazione, per quanto complessa per tutte le parti coinvolte, si presenta come un’occasione importante per rafforzare tra gli interessati un confronto sulla gestione dei rischi e sulle soluzioni assicurative, con lo scopo di rafforzare il sistema produttivo italiano nel suo complesso e ridurre il gap assicurativo.
Se ne è parlato il 10 settembre scorso nell’incontro Rischi catastrofali, imprese tra obbligatorietà e incertezze organizzato da Assolombarda e ANRA, in cui si sono confrontati i rappresentanti degli stakeholder di fronte a una platea di oltre 200 aziende.
Per ANRA è stata l’occasione per presentare il proprio impegno a supporto delle imprese nella conoscenza e gestione dei loro rischi e per affermare la disponibilità a collaborare su questi temi con il settore assicurativo: “per le aziende che conoscono il contesto del rischio è fondamentale muoversi in direzione univoca con i sistemi assicurativi e collaborare nella costruzione delle soluzioni; in questo senso ritengo sia fondamentale lavorare con ANIA per un obiettivo comune”, ha spiegato la Presidente Gabriella Fraire.
Nell’intervento in apertura dei lavori, Paolo Gerardini, vicepresidente con delega al credito e finanza e presidente Piccola Industria Assolombarda, ha ricordato che “la nuova norma è nata dall’evidente impossibilità del sistema pubblico di farsi carico interamente delle ricostruzioni in caso di catastrofi, per i costi, per le tempistiche, ma soprattutto per garantire una maggiore capacità di reazione utile ad accorciare i tempi della ripartenza per le imprese. Il ruolo del Governo rimane centrale sui temi della prevenzione, della pianificazione urbanistica, della protezione civile e su questi aspetti deve essere sollecitato. Una delle questioni chiave è il principio su cui calcolare i risarcimenti, che dovrebbero spostare il focus dal valore del patrimonio da ristorare alla garanzia della continuità aziendale”.
La consapevolezza del rischio è un passaggio fondamentale nell’ottica di mutualizzazione che sottende all’obbligo cat nat, e in tal senso Farina ha sottolineato come “la variabile che potrà rendere sostenibile il sistema è la penetrazione della copertura”.
Momento centrale per fare il punto sulla questione cat nat è stata la tavola rotonda moderata da Federica Maria Rita Livelli, consigliere comitato tecnico scientifico di ANRA, a cui hanno partecipato, oltre alla Presidente Fraire, Giovanni Bindella, vicepresidente del Gruppo giovani imprenditori Assolombarda con delega alla finanza e mercati, Dario Focarelli, direttore generale di ANIA, Giusy Gangi, direttore commerciale di Sace BT, e Flavio Sestili, presidente di Aiba.
Dopo aver sottolineato come l’attuale stato di incertezza metta in difficoltà le aziende che devono attivarsi sulle coperture, Bindella ha evidenziato la necessità di avere dai decreti attuativi indicazioni precise su temi fondamentali - come a chi spetta assicurare i beni in affitto o in leasing - e ha ricordato l’esigenza degli imprenditori di conoscere i costi delle polizze per pianificare i budget. Infine, ha suggerito alle imprese di non restare ad attendere ma di attivarsi per conoscere meglio i propri rischi e per valutare le coperture in essere.
Il suggerimento è stato rinnovato da Flavio Sestili che ha ricordato, a nome dei broker, l’importanza per le imprese di conoscere la propria esposizione ai rischi, nella fattispecie catastrofali, e la necessità di ragionare in termini di prevenzione mettendo in atto, se necessario, iniziative che possano preservare le strutture e i beni di produzione dai danni di un evento naturale. Questi aspetti potranno avere un peso nella valutazione da parte delle compagnie dei costi delle coperture assicurative. Riguardo all’obbligo assicurativo, Sestili ha evidenziato l’esigenza di trasparenza rispetto al valore del risarcimento, suggerendo di considerare nei costi di ricostruzione anche le migliorie strutturali. Infine ha rilanciato il suggerimento di incentivare la sottoscrizione cat nat con una premialità per i contratti assicurativi o una riduzione di imposta sulle polizze.
In merito alla complessità di mettere a terra la questione cat nat, Dario Focarelli ha riportato tra le sue considerazioni il tema della riassicurazione. Non va dimenticato infatti che “la gran parte del rischio finirà presso i riassicuratori globali. Alcune regole e condizioni dipenderanno quindi dagli accordi che le compagnie sottoscriveranno nel mercato internazionale”. Focarelli ha poi ricordato il ruolo fondamentale che potrà avere la tecnologia nella prevenzione, nella valutazione dei danni e nel processo di risarcimento, per “arrivare ad avere una capacità di risposta molto pronta”. Ha inoltre ribadito che l’obiettivo del settore assicurativo è arrivare a prezzi sostenibili per favorire la mutualità e ha confermato la disponibilità di ANIA al confronto e per ogni iniziativa che favorisca la semplificazione e la trasparenza.
Un ruolo centrale è stato affidato dal legislatore a Sace, che agirà da riassicuratore pubblico a supporto del sistema assicurativo fino al 50% dell’indennizzo a fronte dell’evento di danno, per un’esposizione massima di 5 miliardi di euro l’anno per gli anni 2024, 25 e 26. In particolare, Giusy Gangi ha sottolineato che sarà compito di Sace venire incontro alle difficoltà che il sistema assicurativo si troverà ad affrontare in termini organizzativi e di cumuli di rischio.
L’invito finale è di proseguire il dialogo tra i portatori di interesse, in una logica costruttiva che potrà portare benefici a tutto il sistema paese.