Polizze catastrofali: le prospettive per le imprese nel webinar di ANRA

26/03/2025 Autore: Redazione ANRA

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In che modo la nuova normativa sulle polizze catastrofali, introdotta dal Dm 18/2025, cambierà il panorama per le imprese italiane? Questo è stato il tema centrale del webinar organizzato da ANRA che si è svolto il 28 febbraio 2025.

L’incontro, moderato dalla presidente dell'associazione, Gabriella Fraire, ha visto la partecipazione di esperti del settore legale, assicurativo e delle PMI, tra cui Claudio Perrella, esperto legale di Rplt Legalitax, Dario Focarelli, direttore ANIA, e Daniela Marucci, Responsabile Linea Corporate di Unipol Assicurazioni. L'incontro ha consentito di approfondire i principali cambiamenti introdotti dalla legge, le difficoltà pratiche legate alla sua applicazione e le opportunità per le imprese italiane di adattarsi a questo nuovo scenario normativo.


Chi è obbligato a stipulare la polizza?

Uno dei temi più dibattuti durante il webinar è stato l'obbligo di stipulare polizze catastrofali, soprattutto per le imprese che operano in settori diversi e gestiscono beni in affitto o leasing. Come ha sottolineato Claudio Perrella, esperto legale di Rplt Legalitax: "Una delle maggiori difficoltà è identificare chi sia effettivamente obbligato a stipulare la polizza catastrofale. Nel caso di beni aziendali in leasing o in affitto, chi è responsabile per la stipula della polizza? Il locatore o l’utilizzatore?". Questo aspetto, che riguarda la dissociazione tra proprietario e utilizzatore del bene, rende particolarmente complessa l'interpretazione della normativa. Il Dm 18/2025 non fornisce indicazioni chiare su chi debba farsi carico dell’obbligo di copertura in caso di calamità naturale, e le diverse interpretazioni potrebbero portare a conflitti tra le parti coinvolte, come evidenziato anche durante il webinar. In questo contesto, il rischio di contenziosi è elevato, poiché le responsabilità potrebbero non essere ben definite.


I costi delle polizze catastrofali: un fardello per le Pmi?

Un altro tema fondamentale emerso durante il webinar è il possibile impatto economico delle polizze catastrofali sulle piccole e medie imprese. Dario Focarelli, direttore Ania, ha sottolineato che l’aumento delle richieste di copertura potrebbe tradursi in un notevole aumento dei premi assicurativi. "L’aumento delle richieste di polizze catastrofali sta mettendo sotto pressione le compagnie, con il rischio che i premi per le Pmi diventino proibitivi. Molte di queste aziende potrebbero non essere in grado di sostenere tali costi, compromettendo la loro capacità di operare in modo sicuro", ha affermato Focarelli. Le Pmi, che già affrontano difficoltà economiche in un contesto di incertezze macroeconomiche, potrebbero essere particolarmente vulnerabili a questi aumenti di costi. Daniela Marucci, rappresentante di Unipol Assicurazioni, ha confermato questa preoccupazione, aggiungendo: "Siamo passati da circa mille richieste al giorno a migliaia. Il volume delle richieste sta aumentando esponenzialmente, ma il sistema non è ancora in grado di gestire efficacemente questa domanda crescente". Le difficoltà legate all’approvazione e alla stipula delle polizze catastrofali potrebbero quindi creare uno scenario in cui molte Pmi si trovano escluse dalla copertura, con il rischio di esporre i loro beni a danni gravi in caso di calamità naturali.


Gli incentivi pubblici: un supporto necessario?

Un ulteriore tema dibattuto è stato il ruolo che gli incentivi pubblici potrebbero giocare nell'alleviare il peso delle polizze catastrofali per le Pmi. Alessandro Bielli di Assolombarda ha sottolineato che, per rendere la nuova normativa più sostenibile, è necessario l’intervento del governo. "Le Pmi sono il motore dell’economia italiana, ma senza un supporto pubblico, rischiano di essere schiacciate dai costi delle polizze catastrofali. Incentivi fiscali o agevolazioni sui premi potrebbero aiutare a rendere questa protezione accessibile anche alle piccole imprese", ha affermato Bielli. Questo tipo di supporto, secondo gli esperti, potrebbe essere decisivo per garantire che anche le imprese più piccole possano continuare a operare in sicurezza senza dover affrontare oneri finanziari insostenibili.


Le ambiguità legali

Un altro aspetto rilevante emerso durante il webinar riguarda le difficoltà legate alla definizione di "evento calamitoso", che non è specificata chiaramente nella normativa. Claudio Perrella ha messo in evidenza che la mancanza di una definizione precisa potrebbe creare confusione sia per le imprese che per le compagnie assicurative. "Un evento calamitoso può essere interpretato in modi diversi a seconda delle circostanze. Se un'area è esposta a rischi come terremoti o alluvioni, ma non ha subito eventi catastrofici di recente, qual è il confine che giustifica l’obbligo di stipula della polizza?", ha chiesto Perrella, mettendo in luce la potenziale problematicità dell’applicazione della normativa. L’impossibilità di delineare con chiarezza i confini tra calamità naturali e altri tipi di danni potrebbe portare a controversie legali tra imprese e assicuratori, con il rischio di litigi costosi e lunghi. Questo punto è stato ribadito anche da Daniela Marucci di Unipol Assicurazioni, che ha esaminato le implicazioni pratiche di questa mancanza di chiarezza.


La necessità di un dialogo continuo

Il webinar si è concluso con un appello alla collaborazione tra istituzioni, assicuratori e imprese per affrontare le sfide poste dalla nuova normativa. Gabriella Fraire ha sottolineato: "Per affrontare in modo efficace le sfide di questa normativa, è essenziale che tutti i soggetti coinvolti lavorino insieme, per trovare soluzioni pratiche e condivise che non solo tutelino le imprese, ma ne garantiscano anche la sostenibilità economica. Il dialogo tra le istituzioni, le assicurazioni e le PMI sarà cruciale per il successo della transizione verso questo nuovo modello". Il Dm 18/2025, sebbene rappresenti un importante passo verso una maggiore protezione dei beni aziendali, porta con sé una serie di questioni legali, pratiche ed economiche che dovranno essere affrontate in modo efficace per evitare che il sistema non sia in grado di rispondere alle esigenze delle imprese italiane.